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No Accordi UE - Mercosur

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Dichiarazione comune delle contadine e dei contadini europei

NO ALL’ACCORDO UE-MERCOSUR


Le produttrici e i produttori agricoli europei non vogliono piccole correzioni all’accordo, ma un nuovo inizio di politiche commerciali che permettano prezzi equi, che proteggano il clima e garantiscano il rispetto dei diritti umani!

18 settembre 2020


Il 28 giugno 2019, la Commissione europea e i Paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay) hanno concordato a livello politico un accordo di libero scambio.

Ciò aumenterà i volumi delle importazioni di carne bovina, di pollame e di maiale nell'UE, così come di zucchero, biocarburanti e soia da questi paesi. L'apertura bilaterale del mercato è prevista anche per alcuni prodotti lattiero-caseari, sebbene questi mercati siano già sottoposti a forti pressioni. Durante la sua presidenza del Consiglio, la Germania intende fare "rapidi progressi" verso un accordo.

Nei paesi del Mercosur, questo aggressivo orientamento all'esportazione significa che la produzione di soia, zucchero e carne sta diventando sempre più industriale. L'Amazzonia, che è cruciale per il clima e la biodiversità, deve piegarsi a questo sistema. Questo tipo di sviluppo è accompagnato anche da sistematiche violazioni dei diritti umani. Agricoltori/agricoltrici e contadine/i in Europa devono affrontare grandi sfide per produrre cibo in modo rispettoso del clima e del benessere degli animali, il che comporta un aumento dei costi per le aziende agricole. Tuttavia, l'aumento e le importazioni non qualificate dai paesi del Mercosur intensificano la pressione dei costi sulle famiglie di agricoltori europei. Questa politica commerciale e le discrepanze tra gli standard produttivi, ambientali e sociali, a vantaggio dell'agroindustria, stanno accelerando il declino dei risicoltori e dei contadini su entrambe le sponde dell'Atlantico.

Gli agricoltori, le agricoltrici, le contadine e i contadini d'Europa chiedono ai loro governi di respingere questo accordo UE-Mercosur in seno al Consiglio dell'UE.

Al suo posto, l'Europa ha bisogno di una politica commerciale basata su:

  • ? strutture agricole e prezzi equi che coprano i costi per il produttore, in tutto il mondo
  • Prodotti alimentari sicuri e di qualità, per lo più prodotti a livello regionale
  • ? la protezione del clima, degli animali e della biodiversità in tutto il mondo
  • ? il mantenimento e lo sviluppo futuro delle norme europee
  • ? la tutela dei diritti umani e di condizioni di lavoro dignitose in tutto il mondo


Seguono le firme di 43 organizzazioni contadine europee appartenenti a 14 paesi, e diverse organizzazioni
europee.

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