ARTICOLO 17 della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Contadini e di altre Persone che lavorano in Zone Rurali: “I contadini e le altre persone che vivono in zone rurali hanno il diritto alla terra, individuale e/o collettivo…”

In Italia, i fattori principali che impediscono l’accesso alla terra per i giovani sono:

  • Espansione di grandi aziende dell’agroalimentare (in Italia il 3% delle aziende controlla il 50% della terra);
  • Consolidamento dei grandi latifondi, non solo per mano di grosse aziende ma anche delle mafie;
  • Terreni acquistati da aziende come investimento;
  • Uso non agricolo di suolo;
  • Consumo di suolo eccessivo: in molte città d’Italia c’è una grossa quantità di case vuote ma si continuano a costruire abitazioni;
  • Uso distorto della terra agricola, ad esempioterreni coltivati a cereali per la produzione di biogas;
  • Prezzi di acquisto o affitto elevati.

La concentrazione della terra e il “Land Grabbing” stanno aumentando in modo drammatico in tutta Europa. Basta pensare che il il 2,7% delle aziende agricole (oltre 100 ettari) controlla il 50% della terra coltivabile. Nonostante le sue responsabilità in materia di politica agricola, uso del suolo e sicurezza alimentare, l’UE e molti dei suoi Stati Membri trattano i terreni agricoli come una merce al pari di qualsiasi altra. Il denaro pubblico ha sostenuto la concentrazione della terra attraverso i sussidi della Politica Agricola Comune (PAC) come pagamenti diretti, effettuati per ettaro, che finiscono per avvantaggiare i grandi proprietari terrieri ed affossare i piccoli produttori.

Tuttavia, la maggior parte del lavoro e della produzione in Europa si svolge in medie e piccole aziende agricole (il 69% delle aziende agricole possiede meno di 5 ettari). Queste sono un pilastro essenziale non solo per la produzione alimentare, ma anche per l’occupazione rurale e la protezione dell’ambiente.

I movimenti contadini in tutta Europa si sono fortemente opposti alla concentrazione delle terre e al land grabbing e hanno spinto per portare la questione della terra nel dibattito delle istituzioni dell’UE. Nel 2017, sotto queste pressioni, il Parlamento Europeo ha pubblicato il Rapporto: “Stato della concentrazione dei terreni agricoli nell’UE: come facilitare l’accesso alla terra per gli agricoltori?”. La lotta continua e ARI, insieme ai movimenti contadini europei,  lavora per il riconoscimento una Direttiva europea sulla Terra.

A livello internazionale, un altro successo per il movimento contadino si ha avuto nel 2012, anno in cui la FAO insieme alla Committee on World Food Security (CFS) ha pubblicato le “Linee guida volontarie sulla governance responsabile della proprietà di terreni, pesca e foreste nel contesto della sicurezza alimentare nazionale”.

 

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