Sono innumerevoli le lotte che contadini, pastori, comunità di pescatori, lavoratori agricoli rurali, senza terra, indigeni, donne rurali, popoli transumanti e nomadi e altre comunità tradizionali hanno portato avanti per il loro riconoscimento come soggetti politici. Lo sforzo di essere riconosciuti come detentori di diritti ha permesso di avere basi comuni a livello globale nel contrasto alla sistematica discriminazione dei più deboli, e ha creato negli ultimi anni lo spazio per la negoziazione della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Contadini e di altre Persone che lavorano nelle Aree Rurali (UNDROP).

Contadine e contadini sono fondamentali per la sicurezza alimentare, la lotta contro il cambiamento climatico e la conservazione della biodiversità, eppure i loro diritti sono sistematicamente violati e sono soggetti a molteplici discriminazioni.

L’80% delle persone che soffrono la fame e la povertà estrema vivono in zone rurali e la maggior parte di loro sono contadini. Ogni giorno le fattorie contadine scompaiono a causa della mancanza di prezzi remunerativi, di concorrenza sleale o dell’impossibilità ad accedere alle risorse produttive, e i contadini vengono sfrattati dalle loro terre o uccisi quando difendono i loro diritti, proteggendo la terra dalle speculazioni.

La Via Campesina sostiene l’implementazione di strumenti internazionali che possono contribuire a proteggere produttrici e produttori agricoli e a migliorarne i mezzi di sussistenza, ad esempio attraverso la riforma agraria e politiche di gestione fondiaria che garantiscano una migliore protezione contro l’accaparramento dei terreni, oppure proteggendo il diritto dei contadini di conservare, utilizzare, scambiare e vendere i loro semi.

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