“Certo che un miliardo di fondi per l’agricoltura sono un sacco di soldi” commenta Paola Peretti frutticultrice di ARI.
In verità in precedenti comunicazioni il Governo aveva parlato di 3,5 miliardi di euro, ma un miliardo di euro (per il triennio 2026-2028) è quello che è previsto dal ddl “ColtivaItalia” approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 24 luglio 2025.
L’importante azione di comunicazione messa in campo dal governo – per anticipare qualunque critica di operazione a carattere elettorale – ci evita di dover qui riassumerne il contenuto (il solo documento al momento disponibile è una bozza non ufficiale trovata sul web)
Ci sono poche novità e per nulla positive. Ad esempio Art. 10-11 (Ricerca/Innovazione) promuove l’assunzione 37 unità al CREA (ricercatori e tecnici). E aggiunge altri 10 mln € per digitalizzazione delle aziende agricole sperimentali dello stesso CREA. Finanziamenti per la ricerca agricola finalizzata allo sviluppo di nuove varietà, colture resistenti alle malattie e pratiche agricole sostenibili.
Sarà il premio per l’introduzione dei nuovi OGM in Italia?
Si allargano i poteri d’intervento di AGEA, aggiungendo “IT” e gli si cambia il nome (ed il finanziamento) in “AgeaIT” (Agenzia per erogazioni, innovazione e tecnologia) trasformandolo in un “hub tecnologico” con compiti aggiuntivi oltre quelli di ente pagatore.
Un occhio al Sud (si vota in Puglia). Fatti i danni con l’estirpazione degli olivi, si corre ai ripari proponendo però la stessa medicina: affari, con un finanziamento di (Art.5): 300 milioni € (per il periodo 2026-2028) per reimpianti con cultivar resistenti (resistenza supposta al momento) con modalità d’impianto di tipo industriale (più piante per ettaro, a rapida crescita e bisognose di molta acqua). L’intensificazione dell’olivicoltura non è un buon affare: costa e non dura.
Il governo ha deciso che le filiere strategiche sono: frumento e carne bovina.
Frumento (Art.2): Credito d’imposta del 20-40% per contratti di filiera triennali/quinquennali (Limite: 10 milioni € per il 2026).
Carne bovina (Art.3) finanziata con 300 milioni € (2026-2028) per investimenti in: acquisto manze riproduttrici (poiché la rimonta nelle stalle ultra specializzate ormai è impossibile); produzione vitelli da incrocio, svezzamento e ingrasso, cioè ancora soldi per la zootecnia industriale, con il corollario dei fondi per aumentare la produzione di soia e quelli già distribuiti ai produttori di mais.
C’è un elemento che apprezziamo, quello relativo all’accesso alla terra (sembra copiato pari pari dalla vecchia proposta di legge avanzata dal movimento contadino che giace ancora in parlamento dopo essere stata approvata alla Camera all’unanimità nella precedente legislatura). Gli art.8 e 9 (1)
prevedono il comodato gratuito di terreni ISMEA a under 41 (min. 10 anni) con una opzione d’ acquisto al 50% del valore e istituisce le “Banche comunali delle terre” per recupero terreni abbandonati dando la possibilità ai Comuni di attivarsi per facilitare l’accesso alla terra.
“ Ma sono soldi nuovi? Saranno forse quelli sottratti alle aree interne, che secondo un recente documento ufficiale del governo dovranno essere accompagnate al declino?” si chiede Attilio Romagnoli, viticoltore di ARI. Da quello che è dato sapere quasi tutte le risorse (Art.1,3,4,5,10) attingono al Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027 (art.1 comma 177 Legge 178/2020). (2)
La gestione dei fondi, da parte governativa, richiede una massa di decreti attuativi: 16 articoli su 20 richiedono decreti operativi (es. Art.3: criteri ripartizione 70% carne – 30% dual-purpose, etc). Di conseguenza sono prevedibili procedure complesse per accedere ai fondi (es. Art.2 comma 5: decreti attuativi entro 60 giorni!!!).
“CHI GESTIRA’ LE DOMANDE PER AVERE I FONDI?” chiede Alessandra Turco, contadina-panettiera di ARI. Lo spiega la comunicazione del Governo “ …per ridurre i tempi e snellire le procedure è necessario alleggerire il carico burocratico. È una misura che semplifica il rapporto tra imprese e pubblica amministrazione, valorizza il ruolo dei Centri autorizzati di assistenza agricola (CAA) e rende più efficiente l’attuazione degli interventi”.
“Ho capito – continua Alessandra – tutti questi soldi saranno sotto il controllo delle organizzazioni agricole sedicenti “maggiormente rappresentative”. Un bel regalo, a buon rendere. Piove sul bagnato!”
(1) https://www.agricolturacontadina.org/approfondimenti/leggi-e-proposte-di-legge-favorevoli-allagricoltura-contadina/
(2) https://politichecoesione.governo.it/media/yamnr5sl/piano-strategico-nazionale-delle-aree-interne.pdf
CONTATTI:
Segreteria ARI: segreteria@assorurale.it
Antonio Onorati : antonio.onorati48@gmail.com
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