La Commissione Europea ha recentemente autorizzato la macellazione in azienda in tutti gli allevamenti europei.
Questa modifica normativa, fortemente voluta dalle organizzazioni contadine europee di
ECVC – European Coordination Via Campesina e dalla
Confédération paysanne francese in primis, è per noi piccoli allevatrici e allevatori una novità positiva nella direzione di un maggior benessere animale e della possibilità per le piccole aziende agricole di autogestire la fase
della macellazione, che negli anni è diventata sempre più onerosa.
Per chi non è del settore accostare benessere animale e macellazione può sembrare un controsenso, ma al contrario sappiamo benissimo che a volte gli animali vengono spostati anche di centinaia di chilometri per poter essere avviati al macello, generando negli animali un così forte stress che si riverbera, oltre che nella esistenza dell’animale anche sulle qualità delle carni.
Inoltre genera inquinamento dovuto al trasporto e non per ultimo un esborso importante per gli allevatori.
In molte zone d’Italia, soprattutto nelle aree interne, sono rimasti in funzione pochissimi macelli di prossimità a causa non solo di una complicatissime e iper-burocratizzate normative igienico sanitarie, ma anche per le logiche di mercato dominanti che promuovono la concentrazione aziendale, l’industrializzazione e l’intensivizzazione a tutti i livelli della filiera agroalimentare
Alcune di queste normative miravano in parte a una maggiore tutela del consumatore finale, ma hanno in realtà semplicemente spinto la chiusura di decine di piccoli macelli che servivano centinaia di aziende agricole familiari.
Meno macelli ma più grandi: ciò significa chiaramente avvantaggiare allevamenti medio-grandi che possono permettersi maggiori economie di scala, a scapito del benessere animale e delle condizioni di lavoro degli stessi addetti alla macellazione.
A questo modello noi contrapponiamo l’allevamento contadino agroecologico, in contrasto agli allevamenti intensivi: vogliamo avere la possibilità di gestire allevamenti piccoli, connessi con gli ecosistemi agro-silvo-pastorali, che allevino meno capi puntando alla massima qualità di vita per gli animali e alla massima qualità dei prodotti animali.
Proprio per questo crediamo che l’importante novità europea della macellazione aziendale debba essere recepita al più presto dalle autorità sanitarie competenti, per poter diventare una pratica diffusa.
Per veicolare l’informazione su questa novità e favorire il dialogo fra entità diverse su questo tema organizzeremo sabato 23 marzo presso l’agriturismo Valli Unite un incontro pubblico, promosso dall’Associazione Rurale Italiana in collaborazione con la cooperativa agricola
Valli Unite
Sono invitati gli allevatori locali e sarà presente una delegazione di allevatori francesi della Confédération Paysanne, veterinari pubblici e istituzioni sanitarie locali, oltre che rappresentanti delle associazioni degli allevatori e di organizzazioni della società civile.
Fra i relatori è in attesa di conferma la presenza del dott. Vincenzo Caputo è Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche dal 2021 e commissario straordinario alla Peste Suina Africana.
Trascurata e denigrata per troppo tempo a causa della sua estrema industrializzazione, la questione della macellazione rientra nel ciclo dell’allevamento del bestiame. Rivitalizzare la macellazione locale e consentire agli allevatori di sostenere i propri animali è oggi una necessità sociale, etica ed economica.
Per info e prenotazioni: +39 379 196 7192