Bruxelles, 20 febbraio 2025

Ieri la Polonia ha presentato una nuova proposta “migliorata” al Consiglio dell’UE riguardante la
 deregolamentazione degli OGM vegetali, definiti “nuovi”, ottenuti mediante nuove tecniche genomiche (NTG). ECVC accoglie con favore l’importanza data alla questione dei brevetti, che rappresentano la principale preoccupazione degli agricoltori e delle agricoltrici. Tuttavia, le soluzioni proposte dalla Polonia non saranno in grado di risolvere il problema.

 Infatti, non prevedono ancora l’obbligo di pubblicazione dei procedimenti di rilevamento e identificazione delle piante geneticamente modificate e brevettate, presentate erroneamente come “simili” a piante “naturali” o selezionate in modo convenzionale, che non sono mai brevettate. Di conseguenza, i contadini e le contadine, così come i selezionatori tradizionali, non potranno sapere se i semi che hanno selezionato, coltivato o commercializzato contengano naturalmente, o a seguito di contaminazioni genetiche inevitabili, una sequenza genetica presentata come “simile” a una sequenza brevettata derivante da NTG. Se così fosse, verrebbero perseguiti per violazione di brevetto e le loro produzioni potrebbero essere sequestrate. Verrebbe loro richiesto di dimostrare che i loro semi contenevano già il gene brevettato prima della rivendicazione del brevetto. Tuttavia, una tale prova non è alla portata di nessun contadino o piccola azienda sementiera, che non dispone dei mezzi per sequenziare il genoma di tutti i semi che coltivano o
 commercializzano.

 Inoltre, in questa terza proposta presentata dalla Polonia dall’inizio del suo mandato di presidenza, le disposizioni relative alla procedura di verifica e alla trasparenza dei brevetti, che erano state introdotte nella proposta di gennaio, sono rese facoltative o dichiarative, indebolendo ulteriormente un testo che già non rispondeva affatto alle preoccupazioni degli agricoltori e delle agricoltrici. Oltre a questo rischio inaccettabile di generalizzazione della biopirateria di tutti i semi tradizionali da parte delle poche multinazionali – che sono le uniche a disporre delle capacità tecniche e legali per produrre e commercializzare questi “nuovi” OGM –, la Polonia non mette in discussione nemmeno l’eliminazione da parte della Commissione delle valutazioni sanitarie e ambientali, né l’eliminazione dell’etichettatura per i consumatori e le consumatrici, né l’impossibilità di monitoraggio post-commercializzazione e di ritiro di questi OGM in caso di danni sanitari o ambientali emersi dopo la commercializzazione, impossibilità derivante dalla mancata pubblicazione dei procedimenti di rilevamento e identificazione di queste piante geneticamente modificate. Si tratta di una messa in discussione del principio di precauzione, nonché del diritto degli Stati membri di rifiutare questi nuovi OGM.

 ECVC invita gli Stati membri dell’Unione europea a respingere questa nuova proposta, così come la proposta iniziale della Commissione, e a mantenere l’applicazione della Direttiva 2001/18. Questa è l’unica in grado di garantire la protezione dei sistemi agrari convenzionali, contadini e biologici, della salute, dell’ambiente e della sovranità alimentare contro il rischio di controllo dell’intera catena alimentare da parte dei brevetti di 4 o 5 multinazionali, che controllano già oltre il 60% del mercato sementiero mondiale.

 

Contatti:
 Guy Kastler, groupe de travail Semences et OGM d’ECVC : +33 603945721 (FR)
 Antonio Onorati, groupe de travail Semences et OGM d’ECVC : +39 340 821 9456 (IT, FR, ES, EN)
 Alessandra Turco, membre du Comité de coordination d’ECVC : +39 3476427170 (IT, FR, ES)
 Jens Erik Furulund, membre du Comité de coordination d’ECVC : +47 996 30 458 (EN, NO)
 Pour le bureau d’ECVC, Cloé Mathurin, chargée de politiques Semences et OGM : cloe@eurovia.org (FR, EN,
 ES)

 

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