Nella riunione del 19 dicembre del COREPER, il comitato degli ambasciatori del Consiglio dell’Unione Europea, la maggioranza degli Stati membri dell’UE ha approvato l’accordo provvisorio del trilogo sulla deregolamentazione degli OGM vegetali ottenuti con le nuove tecniche genomiche (OGM-NGT).

Al momento del voto l’Italia si è schierata decisamente dalla parte dei favorevoli gettando al vento 25 anni della nostra agricoltura OGM Free e mettendo a serio rischio il comparto del biologico, la sovranità alimentare e il Made in Italy, solo pochi giorni dopo aver festeggiato il riconoscimento dell’UNESCO per la cucina tradizionale Italiana.

Questo accordo calpesta le preoccupazioni espresse dalle industrie sementiere di dimensioni più modeste in materia di brevetti, quelle dei contadini sulle sementi che metteranno nei campi, quelle delle filiere prive di OGM (biologico, DOP, IGP, DOC e DOCG, che valgono molte decine di miliardi di euro) e quelle dei consumatori ad essere informati sul contenuto del cibo che mettono in tavola

La proposta di regolamento non è ancora legge: l’accordo provvisorio deve ancora essere approvato dal Parlamento europeo all’inizio del 2026. ARI continuerà ad opporsi ai nuovi OGM, in difesa dell’economia di centinaia di migliaia di aziende che non possono sopportare aumenti dei costi oltre che la fine della loro capacità di adattarsi al cambiamento climatico e invita tutti i deputati europei, ed in particolare quelli italiani, a votare nell’interesse dei cittadini, degli agricoltori, delle piccole e medie imprese sementiere fondamentali per l’agricoltura italiana e degli operatori del settore biologico e senza OGM.

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