Non poteva che essere così! La nostra adesione e partecipazione parte infatti da lontano, dalle nostre radici, dalle nostre lotte e dal nostro lavoro quotidiano. 

A partire dall’ impegno de La Via Campesina, il più grande movimento globale di contadini e lavoratori rurali, per il diritto dei popoli ad avere accesso ad un cibo salutare e culturalmente appropriato, prodotto attraverso metodi ecologici e sostenibili, ovvero la possibilità di autodeterminare i propri sistemi agroalimentari. Passando per la lunga battaglia per i diritti sanciti dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite per i Diritti dei Contadini e di altre Persone che Lavorano nelle Aree Rurali (UNDROP), uno strumento straordinario e innovatore a disposizione dei lavoratori e lavoratrici agricole, delle organizzazioni e dei movimenti contadini, delle istituzioni, che purtroppo l’Italia non ha ancora adottato a livello nazionale. Fino ad arrivare alla partecipazione attiva con il nostro gruppo locale dei Rurali Reggiani (RuRe), alla Rete per la Sovranità Alimentare in Emilia Romagna con cui stiamo costruendo una piattaforma di proposte politiche e culturali volte a immaginare sistemi agricoli diversi, che rimettano al centro la figura dei contadini e di chi lavora la terra rafforzando le economie territoriali per assicurare prezzi stabili e giusti.

Aderiamo quindi all’appello “PER IL 22 OTTOBRE: CONVERGENZA CONTADINA E AGROECOLOGICA”, al quale abbiamo attivamente contribuito, e in cui ribadiamo ancora una volta che “questa agricoltura industriale produce evidenti danni ai territori, all’ambiente, alla salute delle persone. E spesso comporta anche un brutale sfruttamento di braccianti agricoli, migranti e comunità più deboli”. Al contrario, l’agricoltura contadina e di piccola scala è la migliore assicurazione che potremo fare per il nostro futuro, per la lotta contro il cambiamento climatico e la conservazione della biodiversità.

Vogliamo quindi essere presenti in tanti a Bologna, nello spezzone contadino, per continuare la nostra lotta, difendendo ora più che mai il concetto di sovranità alimentare – resiliente, solidale e libero – per tutte le popolazioni del mondo. Contro ogni guerra, ogni oppressione, ogni consumo di suolo e ogni negazione del diritto al cibo.

Anche noi quindi convergiamo per ribadire una svolta ecologicamente necessaria e immediatamente possibile: in Italia ci sono 800.000 aziende di piccole dimensione, in cui lavorano più di un milione di persone, e il 69% delle aziende agricole europee hanno un reddito inferiore a 8.000€ all’anno. Eccola l’agricoltura contadina!

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