Il primo dicembre le forze di occupazione israeliane hanno fatto irruzione negli uffici dell’organizzazione membro di La Via Campesina a Ramallah e a Hebron. Le unità militari hanno sigillato l’intera area, bloccando ogni accesso e impedendo qualsiasi spostamento verso gli edifici.
I nostri membri sono stati trattenuti all’interno, sottoposti a trattamenti duri e umilianti mentre i soldati effettuavano perquisizioni violente in tutti i locali. Molti di loro sono stati arrestati e risultano tuttora detenuti.
L’operazione ha comportato la distruzione e la confisca di tutto il materiale presente negli uffici: computer, hard disk, archivi amministrativi, documenti contabili e attrezzature logistiche. I militari hanno inoltre deliberatamente danneggiato gli arredi, sfondato porte e distrutto strumenti di lavoro, in quello che appare come un tentativo sistematico di paralizzare l’organizzazione e mettere a tacere il suo sostegno alle comunità agricole palestinesi.
Particolarmente grave è l’attacco alla banca dei semi palestinese di Hebron, dove sono state distrutte scorte che custodivano un patrimonio genetico vegetale di inestimabile valore per la Palestina.
La nostra organizzazione membro opera nel pieno rispetto del diritto internazionale; la sua missione principale è sostenere gli agricoltori palestinesi. Questo attacco avviene nel contesto di una crescente ondata repressiva in Cisgiordania, dove le forze israeliane hanno intensificato le azioni contro organizzazioni della società civile e istituzioni agricole. Gli agricoltori, che custodiscono la terra e il territorio, negli ultimi mesi sono stati sistematicamente presi di mira da coloni e forze di occupazione. Questi attacchi contro un’organizzazione contadina mirano alla distruzione della sovranità alimentare, contribuendo all’impresa genocida contro il popolo palestinese.
Invitiamo tutte le nostre organizzazioni membro e chi ci supporta a rivolgersi ai rispettivi ministeri degli Esteri per esercitare pressioni sul governo israeliano affinché tutte le persone detenute vengano rilasciate.
Chiediamo ai governi di:
– Pretendere il rilascio immediato e incondizionato dei membri di La Via Campesina e dei lavoratori agricoli affiliati arrestati in Palestina;
– Ottenere la garanzia che non saranno sottoposti a maltrattamenti, coercizione o ulteriori intimidazioni;
– Richiedere un’indagine indipendente sul raid, sulla distruzione dei materiali e sulla confisca degli archivi;
– Ribadire chiaramente, attraverso i canali diplomatici, che la repressione di organizzazioni civili che operano legalmente è inaccettabile.
Invitiamo tutte le organizzazioni contadine, i movimenti sociali e chi ci supporta a condannare con fermezza questo attacco e l’incarcerazione dei leader contadini e dei nostri membri.
La Via Campesina resta saldamente al fianco degli agricoltori palestinesi. Colpire una delle nostre organizzazioni non farà che rafforzare il nostro impegno per l’autodeterminazione e la liberazione del popolo palestinese.
Foto e traduzione presi dall’appello ufficiale de La Via Campesina, qui
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